La verità,
tutta la verità e nient’altro che la verità!
Cos’è il
network marketing e perché in molti lo considerano la “bestia nera” da evitare?
Un primo vero
e proprio deterrente dal cominciare un’attività di Network è il considerarlo un
“lavoro truffa” o una catena di Sant’Antonio.
Episodi di
truffe effettivamente ci sono stati, non tanto da parte di Aziende che si muovo
a Network ma bensì da chi intelligentemente ne ha sfruttato la facciata
appetibile per attirare ignare ed inesperte vittime.
Ma le truffe
le si trova ovunque e classificare tutto il NM come tale sarebbe come incappare
in un ristorante dove i piatti lasciano a desiderare, alla cassa ti spennano e
in base a questa esperienza il giorno dopo andare in giro a dire che il settore
della ristorazione non funziona.
Ma quello di
cui parliamo ora, non sono quei casi sporadici, bensì il vero e proprio Network
Marketing, ossia quella fetta di Aziende che scelgono di distribuire i loro
prodotti in un modo diverso dal “tradizionale”.
Di cosa si
tratta in poche parole?
Un’Azienda che
si immette nel mercato può scegliere due vie per distribuire i suoi prodotti;
la prima, la più conosciuta, è la filiera classica. L’azienda produrrà un determinato prodotto che
a sua volta lo consegnerà ad un grossista, passerà poi per le mani di magazzini
di stoccaggio; agenti di vendita, rivenditori di vario genere, vendita al
dettaglio, per essere così comperato dal cliente finale. Condiamo tutto con una
bella dose di pubblicità ed ecco che abbiamo una forma di distribuzione dai
costi elevati.
Nel NM il
tutto si basa sostanzialmente su due fattori, un prodotto di qualità ed il
passa parola dei clienti/collaboratori, abbattendo notevolmente i costi di
distribuzione e riversando una bella fetta del ricavato nella “rete vendita”.
Ecco perché negli Stati Uniti parliamo di una metodologia di distribuzione che
muove il 60% del PIL; no Bagigi per intenderci. Tanto che lo sfruttare questa
metodologia distributiva e farla diventare un lavoro, permette di costruirsi
una vera e propria rendita passiva nel giro di qualche anno.
Ed allora
perché tanti preconcetti nel confronto di questa attività?
Valutiamo un
dato di fatto che non lascia tanto tranquilli, nel NM solo il 5% sopravvive, il
resto ad un certo punto molla. Ma perché
una selezione così spietata?
Semplice…
perché nel NM bisogna vendere, e qui ho detto tutto.
Ora ci
inoltriamo un attimo in quei meccanismi che regolano la nostra vita, le nostre
emozioni ed il nostro inconscio.
“L’arte” del
vendere è spesso vista negativamente dalla maggioranza, perché (soprattutto in
Italia) associata al porta a porta o comunque alle esperienze di chi alle prime
armi le prova tutte pur di rifilarti il
suo “splendido” prodotto. Insomma.. un lavoro da sfigati!
Dobbiamo però
guardare in faccia la realtà; vendere significa sapersi relazionare… sapersi
relazionare non è cosa da tutti… anche se spesso la sottovalutiamo, ma
veramente poche persone sanno farlo nel modo corretto. Si entra nel mondo della comunicazione, nella
PNL nello sviluppo personale. Saper vendere significa affrontare se stessi e
gli altri… saper vendere prima di tutto il nostro stesso valore!
E la verità è
che in pochi sono disposti a farlo… non che sia un percorso “accessibile” a
pochi.. anzi.. le potenzialità sono dentro ad ognuno di noi… ma pochi si
prendono la responsabilità di crescere e far crescere le proprie relazioni.
La realtà
della vendita è questa… la dico molto “terra terra”… se sei uno “sfigato” e non
hai la benché minima idea di metterti in discussione; ma fai le tue otto ore di
lavoro dove, indipendentemente dal tuo lavoro, hai il tuo stipendio fisso… e
poi torni a casa e frequenti TV, computer o al massimo la tua cerchia di soliti
“amici”… ti senti ok… sei nella tua “zona di confort”… e ti accontenti della
tua mediocrità.
Se ti metti
in gioco… esci… decidi di fare un’attività dove devi rapportarti con tante
persone… devi saperti “vendere”, devi saperti valorizzare, devi sapere ciò che
vuoi, devi saper guidare gli altri… devi saper trasmettere fiducia… devi essere
un LEADER per te e per la tua squadra… ma soprattutto… se sviluppi queste
caratteristiche fai i “numeroni”… mentre, se pensi di costruire qualcosa,
proponendoti ai tuoi amici via facebook… duri quello che l’entusiasmo del
momento ti permetterà di durare e poi “CIAO”.
Possiamo dire
che il NM mette un valore davanti alle tue abilità… mette un numero… una
“rendita”… anzi… possiamo dire che ci da un “VOTO”…
E questo è
uno dei principali motivi per cui le persone ne hanno paura… perché temono di
vedersi recapitare un bel “zero”… la
maggior parte delle persone è abituata ad “accontentarsi” di ciò che la vita
gli dà senza mettersi troppo in gioco… è per questo che c’è tanta infelicità in
giro… le persone non sono abituate a lottare per ciò che vogliono… la
mediocrità è la cosa più abituale.
Legato molto
a questo primo punto c’è anche un altro aspetto che porta molte persone al
“fallimento” quando “provano” a fare NM, ed è il fatto che parliamo di
un’attività imprenditoriale; ma non un’attività imprenditoriale come le
classiche che conosciamo… è un’attività imprenditoriale con investimenti
bassissimi,.. tanto bassi… troppo bassi…
un’attività imprenditoriale alla portata di tutti… purtroppo però tra i
“tutti”… la maggior parte non sono imprenditori… e questo è un grosso neo.
Spesso in
questo tipo di attività approdano persone che sono solamente in cerca di
fortuna… senza volersi mettere veramente in gioco… persone che “ci provano”… e
partono da una mentalità da dipendente.
Credetemi, questo è un grossissimo ostacolo! Chi conosce il buon vecchio
Kiyosaki ne sa qualcosa; parliamo di persone che crescono con un modello di
vita basata sulla sicurezza del posto fisso e sul concetto di dipendenza; abituate
che qualcun altro ti dice quanto devi lavorare, quando devi lavorare e cosa
devi fare… persone che dovranno fare grandi cambiamenti se vogliono veramente
far funzionare una loro “azienda”… e quello che il NM fa è proprio di metterti
in mano un’azienda.
Possiamo far
l’esempio dell’uccellino in gabbia. Tutti siamo convinti che vivere in libertà
sia la cosa più naturale e bella anche per quel povero uccellino… ma se, dopo che
ha trascorso tutta la sua vita in una gabbia, lo liberi, quell’uccellino non
arriva vivo a sera. Perché?... perché la libertà fa schifo ed è meglio vivere
in gabbia?... No.. piuttosto perché non ne è abituato.
Questo significa
che sia meglio lasciar perdere le attività di NM?
SI…
Se sei una
persona “mediocre”… che non ha voglia di affrontare le sfide, mettersi in gioco
e migliorarsi giorno dopo giorno… si… lascia perdere.
Ma la vera
risposta è NO…
Quest’attività
è una delle più belle metafore di vita…
Quello che ti
fa sviluppare il NM sono caratteristiche che sarebbe bene comunque ognuno di
noi sviluppasse nella propria vita… caratteristiche che ti aiutano ad essere
più deciso, più intraprendente, più socievole, più focalizzato, più LEADER.
Per cui, se
permettete un consiglio… mettetevi in gioco!
Un ultimo
appunto per i neofili di questi argomenti… Se dovete scegliere con che azienda
fare quest’attività… ci sono alcune caratteristiche da tenere sott’occhio… no..
non parlo tanto di piani marketing o di prodotti particolari… di aziende valide
ce ne sono molte; ma personalmente vi direi di dare un occhio di riguardo a queste
due caratteristiche veramente fondamentali per il vostro successo…
1.
La qualità della FORMAZIONE fornita
dal “gruppo” al quale vuoi far parte. Accertati che o l’azienda o comunque la
struttura alla quale vuoi aderire fornisca formazione adeguata per la tua
crescita… Non parlo di lista nomi e telefonata.. quelle bagianate le sa fare
anche il mio cane… Parlo di una qualità di formazione che aiuti a scardinare i
tuoi blocchi e le tue credenze limitanti… che ti spinga a crescere come persona
ed a diventare un “manager” competente nella gestione di te stesso e degli
altri anche sotto l’aspetto emozionale.
2.
Il livello della squadra alla quale
vai ad aggiungerti. L’azienda
è importante sia solida; ma ancora di più è importante lo sia il team del quale
vuoi far parte… persone che sappiano il fatto loro… e che sappiano creare
squadra, perseguire risultati ed essere ovviamente in linea con le
caratteristiche del buon Leader.
Sono stato
prolisso mi sa… e forse anche non troppo chiaro, ma, prendetevi ciò che può
tornarvi utile e fate la vostra strada. E se scegliete di fare Network... fatelo, non provateci... "provarci" è già sinonimo di fallimento... piuttosto prendete la decisione e perseguitela con tutte le vostre risorse e la vostra professionalità.
Come ultima
cosa vi consiglio due letture dalle quali partire per la vostra crescita,
Network o non network saranno utili per migliorare un po’ la vostra vita.. o
almeno.. per sapere in che direzione andare.
Leader di te stesso –
Roberto Re (La Bibbia della crescita personale)
Padre Ricco Padre Povero
– Robert Kiyosaki (Il confronto tra mentalità da "povero" e mentalità da "ricco")
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